LE VOCI DELLE STRAORDINARIE

(PORDENONE, 1980)

Il vocabolario dell’architetta e designer milanese Cristina Celestino è fatto di giustapposizioni ed elementi che si smorzano e si rafforzano, giocando con colori e richiami floreali. La sua estetica, caratterizzata da linee pulite e materiali pregiati, trasforma gli ambienti in vere e proprie esperienze sensoriali. Le sue creazioni nascono dal dialogo col committente e dai materiali che sceglie con cura: pietre, tessuti, finiture evocano emozioni invitando le persone a immergersi in mondi magici, a volte esotici, che sanno fondere ambiti differenti, dalla moda all’architettura.

(SANREMO, IMPERIA, 1973)

“La carriera e la vita sono come una maratona, quando corri in piano va tutto bene, poi arriva la salita, hai il fiatone, cadi e ti sbucci le ginocchia. Fermarsi per poi ripartire è un segno di sensibilità e intelligenza”. La prima montagna che ha dovuto scalare è stata quella della diversità di genere. È una delle poche top manager italiane: amministratrice delegata di L’Oréal, Kiko e dal 2022 di llly. Sostiene le donne in ambito manageriale, offrendo mentorship e opportunità di crescita professionale. È una voce autorevole, anche sui social, nel promuovere l’uguaglianza di genere e l’inclusione.

(FIRENZE/FLORENCE, 1936)

Pioniera della letteratura italiana contemporanea, con la sua prosa intensa e vibrante ha dato voce a donne forti che combattono ogni giorno. “Il problema è che a furia di sentirsi attribuire colpe lontane e profonde, a furia di sentirsi dire che sono incapaci, deboli, soggette, irrazionali, irresponsabili, negate per la preghiera e per l’arte, le donne hanno finito per crederci”. Il senso di colpa introiettato fa danni ancora oggi e va combattuto giorno per giorno con determinazione. Una lunga e straordinaria attività in cui ai romanzi alterna racconti, poesie, saggi e teatro.

(DOUALA, CAMERUN/CAMEROON, 1997)

A sette anni è arrivata in Italia dal Camerun e dopo la morte dello zio, suo unico tutore, dagli 11 ai 18 anni, ha vissuto in una casa-famiglia gestita da suore. Senza mai perdersi d’animo, Danielle Madam ha raggiunto il traguardo della laurea in Comunicazione e, a soli 25 anni, è cinque volte campionessa italiana giovanile del getto del peso. Solo a maggio del 2021 è riuscita a ottenere la cittadinanza nel nostro Paese. Accanto alla sua carriera nello sport, è da sempre impegnata nella lotta contro i pregiudizi razziali e per i diritti dei migranti.

(MILANO/MILAN, 1941)

Quando si è iscritta alla facoltà di Chimica a Pavia, le ragazze nel suo corso erano solo cinque. Forse per questo Diana Bracco lotta da sempre contro il pregiudizio che separa donne e scienza. Presidente e amministratrice delegata del Gruppo Bracco, multinazionale della salute leader mondiale nella diagnostica per immagini, con le attività della Fondazione Bracco è impegnata a sostenere la realizzazione delle donne nei vari ambiti della vita sociale, economica, politica, culturale e sportiva.

(ROMA/ROME, 1995)

Si definisce ecoteppista. Specializzata in Diritti umani e Migrazione internazionale a Bruxelles, ogni giorno porta avanti la sua lotta per la giustizia e la dignità nelle campagne italiane, contro le agromafie. La sua campagna Pomodori rosso sangue l’ha portata in giro per le piazze, unendo la sua voce a quella di centinaia di giovani che ogni giorno si battono come lei per contrastare le ingiustizie e la crisi climatica. Ha scritto una piccola guida agli strumenti che portano al cambiamento, The rebel toolkit: Guida alla tua rivoluzione (De Agostini 2021).

(SANTA MARIA CAPUA VETERE, CASERTA, 1993)

Djarah Kan è nata a Santa Maria Capua Vetere ed è cresciuta  a Castel Volturno. L’Africa non l’ha mai vista, ma le origini di sua madre sono ghanesi. Come altre ragazze e ragazzi della sua generazione, l’Italia l’ha vista nascere, ma non le ha dato gli stessi diritti dei suoi coetanei bianchi. Djarah Kan il razzismo lo vive ogni giorno sulla sua pelle e ha deciso di raccontarlo con la scrittura. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro, Ladri di denti (People edizioni 2020), una raccolta di brevi testi in cui racconta come il razzismo possa modificare le relazioni tra le persone.

(CREMELLA, COMO, 1957)

Nel 1980 Lea Vergine, curatrice e critica d’arte, organizzatrice della celebre rassegna L’altra metà dell’avanguardia, scriveva: “Le artiste donne sono passate dalla cronaca all’eternità senza passare dalla storia”. Donata Pizzi ha deciso di farle passare dalla storia tanto da dare vita alla prima collezione di opere fotografiche realizzate da donne, diverse per tematiche e linguaggi, sono testimonianze preziose della nostra stoia, dalla metà degli anni Sessanta fino a oggi. Una donna che instancabilmente colleziona donne.

(BRA, CUNEO, 1948)

Il divorzio, la liberalizzazione dell’aborto, le lotte contro il nucleare e la depenalizzazione delle droghe leggere, negli ultimi quarant’anni Emma Bonino è stata la protagonista di campagne civili e umanitarie che hanno cambiato e migliorato il nostro Paese. Membro del Partito radicale dal 1975, eletta alla Camera dei Deputati, è stata deputata al Parlamento europeo e commissaria europea. Due volte ministra, è stata senatrice e vicepresidente del Senato dal 2008 al 2013. Nel 2015 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

(ROMA/ROME, 1964)

Montatrice pluripremiata, tre David di Donatello e un  Nastro  d’Argento,  sono  soltanto alcuni dei riconoscimenti che ha ottenuto nel corso della sua carriera. È anche regista di documentari. “Il montaggio è immaginazione, è cercare una forma poetica che trascende la barriera della struttura narrativa di un film”. Lei ha iniziato quando di donne nel settore ce n’erano poche, ricorda le battute che gli venivano fatte sull’essere una donna alla moviola, gli imbarazzi e gli ostacoli che ha dovuto affrontare.

(MILANO/MILAN, 1969)

Leggere, scegliere, confezionare, proporre: così nel 2015 Eugenia Dubini con Gaia Mazzolini ha fondato la casa editrice NN Editore. Un nome, un progetto: NN, nescio nomen, era il marchio che identificava gli orfani, figli di padre ignoto. Liberi, indipendenti e senza “paternità” sono tutti i libri di questa brillante casa editrice, all’interno della quale nel 2021 è nata Le fuggitive, una collana di libri dedicati alle donne alla ricerca di una nuova identità, lontana dai canoni del femminile e dagli stereotipi oppressivi della cultura patriarcale.

(TORINO/TURIN, 1955)

Lo sport e la cultura sono stati due binari paralleli e complementari su cui  si è mossa  da sempre la vita di Evelina Christillin. Da ragazza, mentre studiava, faceva parte della nazionale di sci alpino. Poi è arrivata la passione per il calcio e la Juventus come squadra del cuore. Dal 2016 è stata eletta membro femminile UEFA del Consiglio FIFA, ma è anche presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino. “La cultura e lo sport sono lingue universali, l’esperanto del XXI secolo”.

(TREVISO, 1989)

Federica Rosellini, attrice e autrice, ha fatto del suo corpo un medium per cercare nuove identità, andare oltre la fisicità e raccontare quelle tematiche di genere che hanno caratterizzato la sua esperienza artistica. Ha interpretato Amleto in Hamlet, per la regia di Antonio Latella. Ha pubblicato Carne blu (Giulio Perrone Editore 2021), una fiaba nera in cui riscrive l’Orlando, dal Furioso a quello di Virginia Woolf, dove il protagonista è in continua metamorfosi tra maschile, femminile e l’interspecie.

(BASILEA, SVIZZERA/BASEL, SWITZERLAND, 1968)

Avvocata cassazionista nelle più dure battaglie degli ultimi venticinque anni in tema di diritti della persona, ha ottenuto varie modifiche alle leggi sulla procreazione medicalmente assistita e sul fine vita. Fonda nel 1998 l’associazione Amica Cicogna che difende la libertà di concepimento, collabora con l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, di cui è diventata segretaria nel 2011. Molte lotte le ha vinte, ma continua a combattere per difendere la libertà di scelta delle persone in ogni fase dell’esistenza, su temi importanti come la sessualità, la riproduzione e la vita.

(BRINDISI, 1982)

Campionessa del tennis italiano, Flavia Pennetta ha vinto gli US Open 2015. Nella sua carriera ha vinto undici tornei WTA – Women’s Tennis Association in singolare. È stata anche la prima italiana a entrare nella top ten del ranking mondiale, raggiungendo il numero 6 al mondo. Il matrimonio con il collega e campione Fabio Fognini e i tre figli non le hanno fatto perdere la voglia di giocare a tennis e di diventare un’opinionista di riferimento. In un momento storico in cui si parla molto di maternità e carriera, Pennetta è l’esempio di come si possa vivere senza dover scegliere di sacrificare qualcosa.

(ROMA/ROME, 1981)

Francesca Mannocchi racconta le guerre attraverso gli occhi di chi le vive. Giornalista, inviata di guerra e scrittrice, tra i suoi libri lo Khaled vendo uomini e sono innocente e Bianco è il colore del danno (entrambi Einaudi 2019 e 2021), si occupa di migrazioni e conflitti. Ha realizzato molti reportage, tra cui quelli in Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Yemen e ora in Ucraina. Collaborando con diversi canali televisivi e testate giornalistiche italiane e internazionali, è una figura di riferimento per l’approfondimento dei conflitti internazionali.