LE VOCI DELLE STRAORDINARIE
Francesca CAVALLO
(TARANTO, 1983)
Dalla Puglia alla California. Donna, queer, scrittrice, Francesca Cavallo ha scritto con Elena Favilli un bestseller finanziato con il crowdfunding più ricco della storia editoriale, apprezzato e tradotto in tutto il mondo, Storie della buonanotte per bambine ribelli (Mondadori 2017). Cavallo è tornata in libreria con Ho un fuoco nel cassetto (Salani 2022). “Siate ribelli, non rassegnatevi alle regole imposte e alle aspettative create dagli altri. Restate in comunicazione con voi stesse: solo così potete creare contesti che magnificano il vostro desiderio anziché intorpidirlo”.
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Francesca PASINELLI
GARDONE VAL TROMPIA, BRESCIA, 1960)
Una laurea in Farmacia e una specializzazione in Farmacologia nel 1987, ha iniziato come ricercatrice e poi come manager in importanti aziende farmaceutiche internazionali. Dal 2009 è direttrice generale della Fondazione Telethon, organizzazione che raccoglie fondi per la ricerca scientifica e la cura delle malattie genetiche rare. La ricerca non è il fine, ma il mezzo per portare la cura e l’attenzione dove non ci sono. Dedicarsi ai pazienti più fragili, quelli trascurati dai grandi investimenti pubblici e privati, ha dato senso ai suoi studi scientifici e all’impegno nella ricerca.
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Gabriella BOTTANI
(MILANO/MILAN, 1964)
Suor Gabriella Bottani si occupa da sempre delle donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale. Comboniana e coordinatrice internazionale di Talitha Kum, un progetto nato all’interno della vita religiosa e aperto alla vita laica e ad altre fedi, contro la moderna schiavitù. Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ha speso molti anni nelle favelas brasiliane. Oggi lavora attivamente per promuovere la collaborazione tra reti organizzate a livello nazionale, regionale e continentale, sostenendo le vittime, i sopravvissuti e le persone a rischio.
Giada ZHANG
(CREMONA, 1995)
Nata a Cremona da genitori ristoratori, laureata in lnternational Economics and Management all’Università Bocconi di Milano, oggi è imprenditrice e Ceo di Mulan Group, azienda che produce cibi freschi per la grande distribuzione. Attraverso le esperienze internazionali ha scoperto che le donne in posizioni apicali sono un’esigua minoranza, per questo ha fondato Women in Finance, la prima associazione dedicata a supportare le donne in finanza e spingerle a ricoprire ruoli al vertice delle aziende. “Forbes” la include tra gli under 30 più promettenti d’Europa.
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Ginevra BOMPIANI
(MILANO/MILAN, 1939)
Nel 2002, prima di fondare con Roberta Einaudi e Andrea Gessner la casa editrice Nottetempo, ha lavorato per anni in quella del padre, Valentino Bompiani. Ai tempi l’editoria era un mondo molto diverso da quello attuale, governato principalmente da uomini, dove Ginevra Bompiani nel tempo ha maturato una solida esperienza. Scrittrice, traduttrice e saggista, ha trascorso molti anni a Parigi e a Londra, per poi tornare in Italia e insegnare Letterature comparate all’Università di Siena. Con sapienza e creatività ha indirizzato in modo innovativo la linea delle scelte editoriali.
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Giorgia LINARDI
(COMO, 1990)
Oltre 25.000 morti dal 2017. Sono numeri spaventosi quelli dei migranti che perdono la vita nel Mediterraneo, a cui si aggiungono le persone che spariscono senza che se ne sappia più nulla. Giorgia Linardi, portavoce della ONG Sea Watch in Italia, quelle navi di salvataggio le conosce bene. “Il Mediterraneo è il cimitero europeo e noi siamo i testimoni scomodi dei crimini che lì si consumano”, ha dichiarato. Attivista e giurista, si occupa di diritti umani e migrazione dando voce a chi non ce l’ha.
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Giovanna BOTTERI
(TRIESTE, 1957)
Ha seguito il crollo dell’Unione Sovietica, la guerra in Bosnia, il massacro di Srebrenica, il G8 di Genova, la guerra in Afghanistan del 2001 e quella in Iraq. Giovanna Botteri ha raccontato conflitti e drammi della nostra epoca. Ha vinto, tra gli altri, il Premio Ilaria Alpi, il Premio Flaiano di giornalismo e il Premio Ischia internazionale nel 2020. Si è battuta contro commenti e critiche sul suo aspetto esteriore sottolineando con fermezza l’importanza di scardinare modelli anacronistici che non hanno più ragione di esistere. Oggi è corrispondente della Rai da Parigi.
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Giovanna CALVENZI
(MILANO/MILAN, 1946)
Alla fine degli anni Settanta con altre donne dà vita al Collettivo Donne Fotoreporter, con cui elabora il progetto comune Una Nessuna Centomila, esposto a Palermo nel 1979. Nel 1998 è direttrice artistica de Les Rencontres d’Arles – seconda donna a dirigerli in 54 edizioni – e nel 2002 guest curator di PHotoESPANA. Dal 1985 al 2019 è stata photo editor dei più importanti periodici italiani. Insegna e scrive libri, tra cui Sulle ferite dei suoi sogni (Mondadori 2010) e Le cinque vite di Lisetta Carmi (Contrasto 2023). Dal 2013 si occupa dell’Archivio Gabriele Basilico.
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Giulia BLASI
(PORDENONE, 1972)
Se in Italia è un pessimo momento per essere donne, è un ottimo momento per essere femministe. Giulia Blasi ha raccontato sui social l’ondata femminista nata dopo il #MeToo. Contribuisce a dare impulso al dibattito sul patriarcato in Italia e a scuotere le coscienze, ricordandoci che la parità di genere è ancora molto lontana. Con il suo saggio Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici e con Brutta. Storia di un corpo come tanti (Rizzoli 2018 e 2021) ha riflettuto sui canoni estetici che condizionano le donne da sempre. Nel suo blog si definisce una “fomentatrice”.
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Ida DOMINIJANNI
(CATANZARO, 1954)
Filosofa e giornalista, ha lavorato a lungo nella redazione del quotidiano “il manifesto” e ha insegnato teoria femminista in varie università italiane e straniere. Collabora con “Internazionale” e altre testate giornalistiche e accademiche, italiane e internazionali. Ha contribuito all’elaborazione e alla diffusione del pensiero della differenza sessuale con una critica serrata del tratto patriarcale della politica maschile. Tra i suoi libri: Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi {Ediesse 2014) e 2001. Un archivio. L’11 settembre, la war on terror, la caccia ai virus {Manifestolibri 2021).
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Ilaria BONACOSSA
(MILANO/MILAN, 1973)
Storica dell’arte contemporanea, dopo i tirocini da Christie’s e al Guggenheim di New York, approda come curatrice alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. È stata direttrice artistica del Museo Villa Croce a Genova e dal 2017 direttrice di Artissima, che ha guidato fino al 2021. Oggi, nel nostro mondo digitale, connesso e globalizzato, anche le nozioni di opera, di pubblico e di museo vanno inevitabilmente evolvendo: Ilaria Bonacossa guiderà il MAD, Museo Nazionale dell’Arte Digitale, che inaugurerà nel 2026 nell’ex Albergo diurno Venezia a Milano.
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Ilaria CAPUA
(ROMA/ROME, 1966)
Virologa e divulgatrice scientifica, è stata una politica italiana. Ha dedicato gran parte della sua carriera professionale alla ricerca impegnandosi per superare le barriere tra medicina umana e veterinaria, secondo una concezione in cui non può esistere una salute umana distinta da una salute animale e ambientale. Da anni sottolinea l’importanza del ruolo delle giovani donne, che saranno la forza della scienza nel prossimo ventennio e che devono imparare a essere leader e sempre più sicure di sé stesse.
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Ilaria CINELLI
(MONTELUPO FIORENTINO, FIRENZE/FLORENCE, 1986)
Portare la gender equality anche nello spazio. Per Ilaria Cinelli, PhD in ingegneria biomedica, fellow in medicina aerospaziale, mentor del programma Space4Women dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Spaziali Esteri, è una vera e propria missione. Il numero di donne che hanno partecipato a missioni spaziali è minimo. C’è una sorta di ostruzionismo: anche le tute sono progettate esclusivamente per gli uomini. Non basta la Terra, anche lo spazio deve diventare accessibile a tutti e tutte.
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Ilaria CUCCHI
(ROMA/ROME, 1974)
Dalla morte di suo fratello Stefano mentre era detenuto, Ilaria Cucchi ha intrapreso una lunga e dura battaglia giudiziaria tesa alla sua riabilitazione e alla condanna dei responsabili del violento pestaggio che ne ha causato la morte. Attivista per i diritti civili e umani, ha fondato nel 2012 insieme ad altre donne, madri di ragazzi morti in circostanze simili a quelle di Stefano, l’Associazione Federico Aldrovandi. Nel 2022 è stata eletta per il centrosinistra, senatrice in Toscana. Ha imparato sulla sua pelle che di indifferenza si può morire e che ogni donna può portare avanti grandi battaglie per la civiltà.
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Ilda BOCCASSINI
(NAPOLI/NAPLES, 1949)
La sua carriera di magistrata è un vero e proprio trattato di storia contemporanea, che racconta le vicende più salienti degli ultimi decenni del nostro Paese. Protagonista coraggiosa dei grandi processi alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose, da Duomo Connection a Mani pulite, nella ricerca dei misteri legati allo stragismo mafioso ha cercato e trovato i mandanti e gli esecutori della strage di Capaci. È stata spesso contestata: dal rosso esibito dei suoi capelli ai tailleurs, alle relazioni che ha rivendicato con molta chiarezza.
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Irene FELLIN
(BOLZANO/BOZEN, 1976)
“Il tema è capire come possiamo far leva sulla nostra leadership per promuovere la partecipazione femminile in tutti gli aspetti della difesa, della pace e della sicurezza”. Lo ha sottolineato alle colleghe al suo esordio nell’incarico di Rappresentante Speciale del Segretario Generale della NATO per le politiche su donne, pace e sicurezza. Consulente internazionale per più di 15 anni, ha fondato e presiede l’antenna italiana del network internazionale WIIS – Women in lnternational Security, con cui promuove l’inclusione delle donne nella risoluzione dei conflitti.
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Isabella BORRELLI
(SALERNO, 1989)
She/They, PR & Digitai Strategist specializzata in linguaggio e campagne grassroots (iniziative dal basso), è attivista transfemminista, scrive per il quotidiano “Domani” di diritti LGBTQIA+. Partecipa attivamente al movimento Non una di meno e Famiglie Arcobaleno. Ha curato l’edizione italiana di ExtraBold – Guida femminista non binaria antirazzista per graphic designer di Ellen Lupton (Edizioni Quinto Quarto 2022). Per Startup Italia è una delle mille donne che stanno cambiando l’Italia. Nel 2023 vince i Rainbow Awards per il suo lavoro sulla comunicazione.
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Isabella DUCROT
(NAPOLI/NAPLES, 1931)
Dall’India al Tibet, dall’Africa al Vietnam, sono stati i viaggi a far nascere la passione di lsabelle Ducrot per i tessuti e le stoffe e a ispirare la sua arte. Un patrimonio che testimonia di vicine e lontane culture spirituali. Trame e orditi, stoffe e rammendi erano spesso anche le prime attività con cui una donna nel dopoguerra veniva a contatto, dentro e fuori casa, in Italia e soprattutto a Napoli, dove l’artista è cresciuta. Alle donne Isabella Ducrot ha inoltre dedicato il volume La vita femminile, uscito per Quodlibet nel 2021, in cui mescola riflessioni, brevi racconti e memorie autobiografiche.
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Jennifer GUERRA
(BRESCIA, 1995)
Si è avvicinata molto giovane alle tematiche di genere. Il battesimo femminista è arrivato grazie a un blog, Soft Revolution Zine. Per la sua adolescenza, è stato il modo di uscire dai confini e ampliare gli orizzonti. Poi è diventato un mestiere. Giornalista e scrittrice di tematiche femministe e LGBTQI+, ha pubblicato Corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà {Edizioni Tlon 2020) e Il capitale amoroso. Manifesto per un eros politico e rivoluzionario {Bompiani 2021). Scrive per numerose testate italiane.
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Josephine Yole SIGNORELLI
(CATANIA, 1991)
Fumettista e attivista transgender, nei suoi libri ha raccontato la sua transizione. Con Romanzo esplicito (Feltrinelli 2018), il suo volume d’esordio diventa un caso letterario ed editoriale senza precedenti. Seguono, sempre per Feltrinelli, le graphic novel P La mia adolescenza trans (2019) e Anestesia (2020), CenerentolA (2021) e Ogni giovedì una striscia (2022). Con una libertà narrativa e una grafica sorprendente, Josephine Yole Signorelli, in arte Fumetti Brutti, con i suoi disegni ha dato voce alla solitudine e al senso di inadeguatezza in cui si identificano moltissimi giovani.